Il bilanciamento tra autonomia e dipendenza nella relazione di coppia
“Che cosa è il matrimonio, Maestro?
Ed egli rispose, dicendo: […]
Amatevi l’un con l’altra, ma non fatene una prigione d’amore:
piuttosto vi sia tra le rive delle vostre anime un moto di mare.
Riempitevi a vicenda le coppe, ma non bevete da una coppa sola.
Datevi cibo a vicenda, ma non mangiate dello stesso pane.
Cantate e danzate insieme e siate giocondi, ma ognuno di voi sia solo,
come sole sono le corde del liuto, sebbene vibrino di una musica uguale.
Datevi il cuore, ma l’uno non sia rifugio all’altro.
Poi che soltanto la mano della Vita può contenere i vostri cuori.
Ergetevi insieme, ma non troppo vicini:
poi che il tempio ha colonne distanti,
e la quercia e il cipresso non crescono l’una all’ombra dell’altro.”
Gibran Kahlil Gibran, “Il profeta” (1923)
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La relazione affettiva è un bisogno intrinseco dell’essere umano. Il bambino è dipendente dalla relazione con qualcuno che si prenda cura di lui e, con il passare del tempo, questo bisogno assume connotati differenti in base alle esperienze vissute.
Il termine relazione deriva dal verbo refero, che fa riferimento a vari significati, tra cui l’idea di vicinanza, somiglianza, destino comune: indica quindi un legame tra due o più elementi, che trovano in questo modo una loro collocazione.
La coppia ben funzionante è un sistema di scambio e di relazione in cui ciascuno dei due partner porta la propria unicità, la propria singolarità e la propria storia, in cui ognuno riesce a stare in piedi da solo e, camminando accanto all’altro, sente di aggiungere benessere alla propria condizione.
Il legame d’amore si costruisce a partire da un certo grado di dipendenza reciproca ma, per un’unione costruttiva, è importante che la coppia non diventi il solo bacino a cui attingere e che i due partner non sovrappongano le loro sfere individuali senza riuscire più a distinguerle l’una dall’altra.
È importante che la coppia riesca a bilanciare l’autonomia e la dipendenza, come ingredienti basilari di una ricetta ben riuscita. Se non ci fosse un aspetto di dipendenza, l’altro non sarebbe
speciale e desiderato, ma sappiamo che la torta che ci piace può riuscire bene solo se utilizziamo quegli ingredienti specifici ben amalgamati tra loro; se non ci fosse un certo grado di autonomia, si vivrebbe in una condizione che attribuisce il potere più all’altro che a se stessi, ma sappiamo che se non rispettiamo i tempi e le modalità di lavorazione dei singoli ingredienti di quella torta, rischiamo di non farla crescere.
L’estratto di K. Gibran, bene ci fa intendere questa condizione di autonomia nel legame e viceversa, prospettando una coppia che nutre se stessa attingendo a diverse fonti che ne rinvigoriscono la natura.
La terapia di coppia può aiutare a riconoscere e sostenere i bisogni propri e dell’altro, a focalizzare la propria parte individuale all’interno della relazione, a prendere consapevolezza dell’essere colonne in grado, insieme, di reggere il peso proprio perché ciascuno possiede un certo grado di autonomia, a ridefinire gli equilibri tra i partner in modo flessibile, al fine di costruire e rafforzare il proprio Tempio dell’Amore.