L’ascolto del corpo per promuovere il contatto con le emozioni
Quando il neonato viene al mondo cerca il corpo della madre, la quale tende a corrispondere e a stabilire una sintonia. I due corpi iniziano a dialogare. Ognuno di noi possiede una differente e unica esperienza di questo primo abbraccio, che si stabilirà e guiderà i modelli di attaccamento futuri.
Dal punto di vista delle neuroscienze, si è visto quanto il contatto fisico sia veicolato dall’ormone ossitocina, il cosiddetto “ormone delle coccole” e dell’attaccamento, che ha un forte impatto sulla regolazione dello stress, riducendolo in grande misura.
Nell’uomo adulto, l’ossitocina è prodotta dall’abbraccio e stimola i circuiti cerebrali del piacere.
Quanto spesso prestiamo attenzione alle sensazioni del nostro corpo?
Può capitare che il nostro corpo ci mandi dei segnali, ma che non sempre decidiamo o riusciamo a prestargli ascolto, perché possiamo ritenerlo convenzionalmente sbagliato o perché in questo modo, ascoltando il nostro più profondo desiderio, temiamo di non ricevere più una conferma dall’altro e di non risultare più adeguati ai suoi occhi.
L’incontro con l’altro ci mette davanti ad uno specchio, attraverso di lui riusciamo a scorgere noi e la nostra emozionalità e possiamo acuire la percezione di noi stessi.
L’arte e la danza possono essere strumenti per promuovere il contatto con il nostro corpo e le nostre emozioni e da esse possiamo ricevere delle suggestioni su noi stessi per riflettere intimamente sul nostro modo di funzionare, ancor di più quando vi è un’interazione con un partner.
“Nel tango, ci si conosce attraverso l’abbraccio”
L’utilizzo del corpo in terapia aiuta a mettere in comunicazione l’aspetto propriocettivo con la riflessione cognitiva sul proprio essere al mondo. Alcune attivazioni (derivate anche dal ballo del Tango o strutturate in termini di Tango Terapia) offrono la possibilità di riflettere su come ci si sente ad assumere il ruolo di leader o follower, su come si vive questo aspetto nell’esperienza di tutti i giorni, sull’importanza di essere in connessione con l’altro ma anche di avere la propria solidità, offrono poi la possibilità di sperimentare le sensazioni di un abbraccio, di pensare i confini della propria zona di sicurezza, cioè quale tipo di distanza o vicinanza è per la persona ottimale.
Tutte riflessioni che la mente sicuramente può svolgere, ma che il corpo attiva in modo più potente, immediato e autentico.
Il corpo non mente, non sbaglia, il corpo sente e ci chiede di essere ascoltato, il corpo non giudica. Allineare corpo, testa e cuore, autorizzare queste tre parti fondanti dell’essere umano, può davvero diventare la sfida più sensata e amorevole del mondo in cui viviamo.
“Non c’è possibilità di errore nel tango, Dana, non è come la vita: è più semplice! Per questo il tango è così bello: commetti uno sbaglio, ma non è mai irreparabile, seguiti a ballare! Perché non ti butti? Vuoi provare?”
(Scent of a Woman – Profumo di donna)
Dott.ssa Erika De Crescenzo
(tangoterapeuta)