“Tira e molla in famiglia”

Racconti che aiutano a parlare di separazione con i figli

La separazione dei genitori porta i bambini Claudia e Giacomo a fare molte nuove scoperte, a usare l’astuzia, l’humor e la tenerezza per adattarsi alla nuova  organizzazione e trovare risposte ai tanti interrogativi.

TRATTO DA “TIRA E MOLLA IN FAMIGLIA“
di V. Dumont e B. Soria , 2001, ed Motta Junior

….Con due case, Claudia e Giacomo sono diventati dei gran viaggiatori. Tuttavia è sempre un po’ complicato passare da una all’altra.

Ogni fine settimana preparano le loro cose per andare da papà. Al momento di partire sono contenti di rivedere papà Antonio, ma anche un po’ tristi di lasciare mamma Silvia. E soprattutto rimangono sempre un po’ delusi di non passare mai un momento tutti e quattro insieme. In più la mamma è nervosa perché si è fermata in doppia fila, papà ha fretta perché non ha ancora fatto la spesa.

A Claudia piacerebbe molto che Antonio desse un bacio a Silvia, ma lei è troppo impegnata a ricordargli quello che deve fare. Un vero e proprio catalogo! …. “Allora, Giacomo ha l’otite; ti ho messo le medicine; le dosi sono segnate sui flaconi; Claudia ha perso la sua borsa sportiva e deve averne un’altra per lunedì; devi firmare le pagelle restituire i libri in biblioteca; Giacomo è invitato a un compleanno alle tre; Claudia ha la lezione di danza alle tre e mezza; devono passare a salutare i nonni prima delle sei. Quali sono i tuoi programmi per questo fine settimana?”

Naturalmente Antonio dimentica sempre metà delle incombenze… Per Giacomo la cosa più difficile è non sbagliarsi e dire mamma invece che papà e viceversa. “Chiamali MAPA o PAMA tutti e due!”, gli suggerisce Claudia. “Questo no!”, replica Giacomo. “Papà è papà e la mamma è la mamma.”

La domenica sera Antonio li riporta dalla mamma. Sono tutti un po’ più distesi, ma sempre piuttosto taciturni. Quando papà è andato via, Silvia chiede ai bambini com’è andato il weekend , ma loro non hanno molta voglia di dare risposte . “Chiedi a papà”, le risponde sempre Claudia. “Ho l’otite, non sento”, dice Giacomo. Alla fine di ogni we bisogna rifare le valigie da papà e disfarle di nuovo dalla mamma. Sarebbe buona cosa aver tutto doppio, ma certi oggetti sono unici: la copertina di Giacomo, per esempio. “Non puoi riportarla dalla mamma in questo stato”, “E invece sì”, “Allora te la lavo”, “No, mi piace così”. E quando Giacomo dimentica la copertina è un dramma… Anche le cose per la scuola sembrano fare apposta a sparire proprio quando i bambini ne hanno bisogno. “Pronto Antonio, sono Silvia. Claudia ha dimenticato da te la poesia da imparare a memoria. Ne ha assolutamente bisogno domani mattina”. “Ma l’ho messa io stesso nella sua cartella!” risponde Antonio innervosito. “E’ sempre così”, continua Silvia, “se tu l’avessi messa ci sarebbe”. “Sono sicuro di averlo fatto!”.  “A dire il vero”, si ricorda Claudia improvvisamente, “credo di averla lasciata nell’armadietto a scuola questa mattina!”.

Stanchi di questo su e giù. Giacomo e Claudia si chiedono se non sia possibile trovare un’altra soluzione. “Va bene, non si amano più, ma noi viaggiamo troppo!”. “E se piantassimo una tenda per strada? La mamma verrebbe a stare con noi durante la settimana, papà il sabato e la domenica”. “e noi potremmo vederli tutti e due senza più cambiare casa”.

i bambini a volte hanno molto buon senso….

… Con il passare del tempo, Rocco frequenta la casa di Silvia sempre più spesso e Claudia e Giacomo si abituano alla sua presenza. Solo una cosa li preoccupa e, un giorno che papà li viene a prendere, Giacomo affronta l’argomento.

“Mamma come facciamo per il mio compleanno?”. “Inviterai i tuoi amici come al solito”, risponde Silvia. “Si, ma è un giorno-mamma o un giorno-papà?”. “Buona domanda”, risponde Antonio tirando fuori l’agenda. “Ah, bene. E’ un mercoledì. Non hai scuola al pomeriggio”. “Ti farebbe piacere andare al cinema con i tuoi amici?”, propone Silvia. “Si. Verrete tutti e due?”. Antonio e Silvia non ci avevamo proprio pensato. Vorrebbero prima riflettere con calma. A Silvia piace moltissimo occuparsi delle feste per bambini, inventare giochi, fare le decorazioni. Antonio è felice di lasciarle l’organizzazione della merenda e della festa.

“Non si potrebbe fare qualche cosa insieme?”, chiede Silvia. “Un regalo?”. “E se tu venissi a cena?”. “È giusto, In fondo possiamo riunirci per festeggiare il giorno della loro nascita”. I bambini sono assolutamente d’accordo: finalmente si trovano insieme tutti e quattro. E’ la prima volta dopo la separazione. Decidono di passare così tutti i compleanni.

A Natale un altro problema…

… “Ma no, farete un Natale con papà e uno con la mamma”. “È una seccatura soprattutto per Babbo Natale. Bisogna avvertirlo”. Il caso è grave. Giacomo decide di scrivere a Babbo Natale facendosi aiutare da Claudia…

Caro Babbo Natale, spero che non sia troppo tardi e che tu abbia così il tempo di organizzarti. Quest’anno faccio due Natali in due case diverse: uno dalla mamma e uno da papà, quindi devi assolutamente passare da tutti e due. Non stanno molto lontani, a piedi io impiego dieci minuti. Dato che per te questo è un doppio lavoro, ti metteremo doppi dolci sotto l’albero e anche da bere. Se per caso non hai proprio tempo di venire da tutte e due le parti, non importa, lascia tutto dalla mamma, è la stessa cosa di prima, la conosci già. A parte questo sono stato bravissimo ho mangiato molta verdura. Giacomo”.

“Senti papà”, chiede Giacomo, “la festa del papà e della mamma esistono da quando è stato inventato il divorzio?”…

… Un libro che ci aiuta a comprendere con parole semplici e con immagini, l’importanza di offrire la possibilità ai figli di esprimere la loro sofferenza aiutandoli, ancora una volta, più con i fatti che con le parole. Dimostrarsi sempre disponibile a parlare con loro ogni volta che lo richiedono. Se parlano poco o non fanno domande o non reagiscono, non illudiamoci “chi tace acconsente”. Prepariamoci a rispondere ai loro eventuali “perché” in ogni momento e cerchiamo di mantenere sempre , nel momento della decisione separativa, nella comunicazione ai figli, nei confronti del Tribunale, delle famiglie di origine e di chiunque altro, la nostra comune responsabilità genitoriale. Ma credo, soprattutto, non lasciamo che altri prendano decisioni che spettano a noi due insieme, in quanto madre e padre dei propri figli.

Dott.ssa Luisa Capitoni

 

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